I LED, al contrario delle lampade tradizionali, non tendono a cessare improvvisamente il funzionamento, ma diminuiscono lentamente il flusso iniziale a meno di difettosità o shock elettrici. Si considera la fine vita de LED quando viene raggiunto il 70% del flusso iniziale (L70). I test di vita sono eseguiti seguendo lo standard IES LM-80. La vita dei LED è fortemente influenzata dalla temperatura a cui il LED lavora una volta montato sull’apparecchio. Gli apparecchi Duralamp sono progettati in modo da avere temperature di lavoro dei LED molto basse così da poter garantire lunghe durate di vita delle sorgenti.
Secondo la norma IEC/PAS 62717 la vita utile del LED può essere definita con un parametro aggiuntivo, ad esempio 50'000h L80B10, inteso come il periodo di tempo (50’000h) in cui il 10% (B10) dei prodotti LED dello stesso tipo è sceso gradualmente sotto l’80% del flusso nominale iniziale.

La temperatura di esercizio di un LED influisce in modo significativo sulla sua vita utile, il mantenimento del flusso luminoso e la sua efficienza. Il corretto smaltimento della temperatura, ovvero la gestione termica delle potenze in gioco, sono un fattore fondamentale per assicurare livelli di performance e affidabilità dei prodotti.
La caratteristica principale per la determinazione della bontà di un prodotto e della costanza delle performance è la misura della temperatura di giunzione (Tj), misurabile in modo indiretto, in quanto il flusso luminoso e l’aspettativa di vita è legata a questo parametro. Valori di Tj compresi tra 60°C e 90°C permettono di avere prodotti con alta affidabilità, performance e stime di vita che aderiscono alle richieste del mercato.
Deve essere fatta molta attenzione nella lettura dei dati dichiarati in quanto i costruttori di LED forniscono il dato di flusso a temperatura Tj25°C, condizione fisicamente non possibile nell’uso normale, dove il led viene acceso e testato in una frazione di secondo e non sviluppa calore. I prodotti Duralamp sono misurati e caratterizzati a stabilità termica, così da fornire su catalogo ed agli utilizzatori dati reali riscontrabili nell’uso giornaliero. Apparecchi ben progettati che assicurano una dissipazione corretta garantiscono inoltre un mantenimento dei parametri di flusso, colore e spettro, oltre che affidabilità e durata, nel tempo di vita dichiarato.

L’UGR (Unified Glare Rating) è un fattore unificato in campo internazionale, sviluppato dalla CIE (Commission International de l’Eclairage) per la valutazione dell’abbagliamento molesto diretto dovuto all’utilizzo di prodotti di illuminazione. Nella norma europea relativa all’illuminazione degli interni UNI EN 12464-1 l’UGR varia da un valore minimo di 10 (nessun abbagliamento) ad un valore massimo di 30 (abbagliamento considerevole). Più basso è il valore, minore è l’abbagliamento. Il valore UGR è da calcolare in quanto tiene conto della dimensione e caratteristiche dell’ambiente, della luminanza di sfondo (soffitto, pareti, ecc), della luminanza degli apparecchi illuminanti e dalla disposizione di questi ultimi rispetto al punto di osservazione.
UGR - classificazione - applicazioni
<13 - impercettibile
≤16 - percepibile - disegni tecnici
≤19 - percepibile - lettura, scrittura, scuole, uffici, lavoro al pc
≤22 - percepibile - industria e artigianato
≤25 - disturbante - lavori industriali grezzi
≤28 - disturbante - binari ferroviari, capannoni
>28 - intollerabile

Le sorgenti LED sono caratterizzate da ampie tolleranze di produzione per quanto riguarda la cromaticità. DURALAMP da anni usa solo sorgenti con consistenza cromatica caratterizzata tramite Ellissi di Mac Adam. Questo consente rispetto al sistema basato su binning, ovvero sottoposti ad una selezione in cui i principi di classificazione per tipologia si chiamano bin, una assoluta ripetibilità delle caratteristiche cromatiche. I LED utilizzati da DURALAMP sono, a seconda della tipologia di prodotto, sotto i 3 step Mac Adam (3SDCM) oppure sotto i 5 step di Mac Adam.

L’indice di resa cromatica IRC o Ra indica la capacità di riprodurre più o meno fedelmente i colori da parte di una sorgente. L’illuminazione di un oggetto colorato con due sorgenti caratterizzate da Ra differente, avrà un effetto di restituzione del colore diverso a seconda della sorgente utilizzata. È importante non confondere l’Ra con il dato relativo alla temperatura di colore della sorgente (espressa in K); due sorgenti caratterizzate dalla stessa temperatura di colore possono infatti presentare un diverso indice di resa cromatica. L’indice IRC incide fortemente sull’ efficienza della sorgente LED e così molte volte il progettista deve scegliere tra qualità e quantità della luce. I LED che equipaggiano i prodotti della collezione DURALAMP normalmente presentano una resa cromatica che raggiunge Ra>85. In alcuni casi sono disponibili anche sorgenti con alta resa cromatica (IRC>95).

L'Indice di Resa Cromatica, Ra o CRI, è un indice adimensionale che varia da 0 a 100 e che descrive in modo parziale la capacità di una sorgente di restituire fedelmente i colori di un oggetto illuminato coerentemente a quanto farebbe la sorgente di riferimento.
Si basa sull'aderenza della sorgente alla luce emessa da un filamento di tungsteno valutata su un panel di 14 campioni colore, del quale però solo i primi 8 vengono considerati, nessuno con tonalità sature.

L'indice TM-30 permette una lettura più completa sul modo in cui una sorgente è in grado di rendere il colore. Introduce il concetto di saturazione, adotta come sorgente di riferimento una miscela bilanciata tra sorgente ad incandescenza e luce solare, amplia i campioni colore a 99 suddivisi in 7 aree di riferimento tra colori della natura, ad esempio fiori e foglie, tonalità della pelle, cromie dei dipinti, tessuti, plastiche, stampe e i 14 campioni colore CRI.L'informazione aggiuntiva che il TM30 può darci viene fornita sotto forma di due un grafici che riassumono, il primo, le grandezze Rf, Rg e Hue Shift (spostamento della tinta dei colori, ovvero la percezione di un colore falsato rispetto a quello che vedremmo sotto la luce sole), il secondo, come la sorgente funziona per gruppi di materiali (99CES) per una immediata comprensione:

La “resa” della sorgente è espressa con una serie di grafici esplicativi delle caratteristiche colorimetriche e qualitative e da due 2 distinti indici.

L'Indice di fedeltà, Rf, che descrive la capacità della sorgente di rendere i colori.
Varia su una scala da 0 a 100 dove 100 è la perfetta aderenza. È possibile avere anche Rf mirati su una delle sette aree di riferimento. Ad esempio “Rf skin” si riferisce alla capacità della sorgente di esprimere i colori relativi all'area di riferimento della tonalità della pelle. È assimilabile all'Ra ma può essere inferiore dato che i colori di riferimento passano da 14 a 99.LA RESA CROMATICA

TM30

L'indice Gamut, Rg, che esprime il livello di saturazione dei colori illuminati dalla sorgente.
Varia su una scala da 60 a 140. Valori inferiori a 100 indicano una diminuzione di saturazione, valori maggiori indicano un aumento di saturazione quindi colori più vividi.

I colori saranno più o meno saturi a seconda che si trovino all'interno o all'esterno del cerchio di riferimento.Ultimo grafico di approfondimento è il dettaglio dello scostamento e resa dei semitoni rispetto alla sorgente ideale, che viene rappresentato dal seguente grafico: